Ieri è stata pubblicata
su tutti i principali quotidiani, sportivi e non, un'intervista a Zico nella
quale sostiene che Italia - Brasile 3-2 (video) avrebbe fatto male al calcio.
Premetto che io non
c'ero, ho visto qua e là spezzoni di quella partita. Ad ogni modo ritengo che
la sua frase sia priva di senso, oppure se un senso ce l'ha, non la condivido.
Zico continua così: " Quel Brasile aveva una squadra fantastica, conosciuta in tutto il mondo e dovunque andiamo la gente ci ricorda per la squadra dell'82 - le parole di Zico a Rio de Janeiro per la 17esima edizione di 'Soccerex '- Se avessimo vinto quella partita, il calcio probabilmente sarebbe stato differente. Invece abbiamo cominciato a mettere le basi per un calcio nel quale bisogna conseguire il risultato a qualsiasi costo, un calcio fondato sulla distruzione del gioco avversario e sul fallo sistematico. Quella sconfitta del Brasile non è stata un bene per il mondo del calcio. Quel giorno, anche se avessimo segnato cinque gol, l'Italia ne avrebbe fatti sei perché trovavano sempre un modo per capitalizzare i nostri errori".
La mia opinione è che
una partita nella quale le squadre in campo puntano solamente al gioco
senza guardare al risultato è un non senso.
Il gioco del calcio è
una questione certamente di creatività, doti atletiche e tecniche, fantasia, ma anche di caparbietà, propensione al risultato, e soprattutto comprensione
delle proprie capacità e di quelle dell'avversario, quello che possiamo
chiamare autostima e stima.
Se così non fosse tutte
le partite sarebbero decise dalle qualità dei singoli o di un gruppo di
singoli, rendendo lo sport più bello del mondo monotono e privo di quel pizzico
di imprevedibilità che tanto ci tiene incollati ai televisori o ci fa balzare
sulle poltroncine degli stadi.
La possibilità che una squadra inferiore
tecnicamente possa vincere attuando i provvedimenti necessari a contenere l’avversario
e colpirlo nei momenti più inaspettati avvantaggiandosi delle difficoltà altrui, è un ingrediente essenziale del gioco.
Va dato atto a Zico che effettivamente il calcio è cambiato e il Brasile, che non è Zico, ha
vinto due Mondiali portando a casa alcuni risultati anche con un gioco oculato
e a volte “catenacciaro”.
Ogni squadra, infatti,
fa tesoro delle proprie virtù che possono essere tecniche, atletiche e mentali
e rimanendo nei limiti della correttezza (sportiva, economica, etica), ritengo sia
corretto che studi e colpisca l’avversario nei suoi punti deboli. I goal di
Rossi e di Inzaghi, le azioni con le quali si arriva in porta con 3 tocchi, il
recupero di un difensore in extremis, una difesa ben piazzata e implacabile
come quella del Milan di Sacchi, sono agli occhi di un appassionato tanto belli
e a volte più emozionanti del gesto atletico di un singolo.
Nessun commento:
Posta un commento