venerdì 14 dicembre 2012

L'ANGOLO DEL BOMBER: Pierino Prati



Nato nel 1946, ieri era il suo compleanno, a Cinisello Balsamo (MI) e soprannominato "Pierino la peste", Pierino Prati debuttò in Serie A con la maglia del Milan nella stagione 1965-1966 per poi essere ceduto in prestito al Savona col quale disputò una stagione in Serie B per poi tornare in maglia rossonera l'anno successivo.

Alla sua prima stagione completa in Serie A si mise subito in luce col titolo di capocannoniere con 15 gol, che valse al Milan la vittoria del campionato. Vinse anche Coppa delle Coppe, Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale nel 1969.
Memorabile la sua prestazione nella finale di Coppa dei Campioni del 1969, dove segnò ben tre gol e colpì un palo, arrivando a sfiorare il record di reti di Ferenc Puskás (quattro) in una finale.
Lasciò il Milan nel 1973, dopo due Coppe Italia consecutive ed un'altra Coppa delle Coppe, e dopo aver collezionato 209 partite e 102 gol in maglia rossonera.
Passò alla Roma, ma dopo un paio di discrete stagioni, grazie alle quali riuscì anche a meritarsi l'ultima gara in nazionale (la quattordicesima, nelle quali segnò 7 gol), imboccò definitivamente il viale del tramonto e dopo due brevi parentesi alla Fiorentina e negli Stati Uniti con i Rochester Lancers, chiuse la carriera in serie C2, giocando per tre anni nel Savona.
Nella sua carriera siglò 212 reti in 474 presenze, di cui 100 in Serie A, 27 in Coppa Italia, 7 con la nazionale e 16 nelle competizioni intenazionali e 62 nelle serie minori e in america. 

Il 6 aprile 1968 esordì in nazionale contro la Bulgaria nell'andata dei quarti del campionato europeo di calcio 1968: il suo gol portò il punteggio sul 3-2 per i bulgari, ma fu determinante. Al ritorno infatti segnò nuovamente e la nazionale vinse 2-0 qualificandosi per la semifinale: giocò la finale in coppia con l'esordiente Anastasi, mentre nella ripetizione della finale fu sostituito da Gigi Riva. Riva segnò dopo pochi minuti e, con il raddoppio di Anastasi, l'Italia si laureò campione d'Europa.

Intraprese successivamente la carriera da allenatore nelle serie minori senza ottenere grandi successi.

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