venerdì 1 febbraio 2013

5 CONTRO 5: LAION IL PORTIERE GOLEADOR





Laion Sacoman de Freitas, portiere con uno spiccato senso per il gol, è nato il 28/05/1989 a Foz do Iguaçu, nello stato di Paranà in Brasile. Quest'anno difende i pali del Kaos Bologna.

Anche lui, come mister Capurso e il bomber Kakà, arriva da Bisceglie, dove nella passata stagione ha segnato ben 11 gol, affermandosi come uno dei migliori estremi difensori della massima serie e attirando l’interesse di mezza serie A.
Laion è uno dei tanti giocatori scoperti dal manager Leopoldo Capurso. 

“L’ho notato a Umuarama, dove giocava, e l’ho portato con me a Bisceglie.

Lo conosco dal 2007 e in questi anni l’ho visto crescere costantemente, anno dopo anno, e in questo ci ha messo veramente tanto di suo. Tra i pali è diventato fortissimo, inoltre ha dimostrato personalità e carattere, affinando anche le sue di goleador come dimostrano le undici reti della scorsa stagione”. Con Laion e Kakà, Capurso ritrova due punti fermi del suo Bisceglie. “
Con Laion – spiega – lavoro molto come quinto di movimento, un atteggiamento tattico che uso da tempo, fa girare bene la palla , ha piedi ottimi e pure un gran tiro”

Ventitrè anni da poco compiuti, ma esperienza da vendere per il numero uno del Kaos Bologna. 

“A vent’anni era già titolare in A: nonostante la giovane età, parliamo di un giocatore completo, di grande esperienza. È senza dubbio uno dei migliori portieri in circolazione e non a caso tanti erano interessati a lui; sono contento perché ha accettato di continuare a lavorare con me e ha sposato il progetto che sta portando avanti la società”.

Laion e Capurso, tanti anni trascorsi insieme, e un  soprannome – Cabezao – che il mister gli ha affibiato dal primo momento. 

“Ha la testa grossa e fin dall’inizio l’ho sempre chiamato Cabezao. In campo a volte è genio e sregoltezza, ha la pazzia tipica del portiere e di situazioni particolari in questi anni ce ne sono state tantissime. Ma pur avendo la testa dura, ha imparato ad ascoltare, e ora si è un po’ ammorbidita. In futuro penso possa ambire a giocare in Nazionale, assieme a Mammarella”.

Scritto da Stefano Capitani

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